Quando il saluto è arte

Il fatto di salutare una persona che esce da casa tua è, generalmente, una convenzione sociale. Ma se il saluto è qualcosa di particolare, rimane impresso indelebilmente.

Ieri mi sono inerpicato per le montagne della Carnia per poter conoscere il Maestro Giovanni Canciani. Quando me ne sono andato, mi ha invitato a suonargli un tema di fuga al pianoforte. Gli ho proposto un soggetto reale in re minore. E lui, come saluto, mi ha improvvisato una sapientissima fuga a tre voci, con otto divertimenti, due controesposizioni e due stretti.

Non è certo un modo di salutare alla portata di tutti. Ma uno che ti saluta così come fa a non essere immortale?

Ricapitolazioni e Preveggenze

manifesto-3 luglio

Visto che insegno alla laurea specialistica in Direzione di Coro a indirizzo concertistico, nel corso degli anni ho trasformato sempre di più gli esami in concerti e, ora sto compiendo ulteriori passi per portare questi concerti sul territorio.

L’esame di prassi esecutiva di quest’anno è un concerto che viene eseguito il 2 luglio nella Chiesa di S. Andrea Apostolo a Spello (PG), e 3 di luglio a Monte Urano (FM).

Il titolo si riferisce al fatto che la Cantata di Bach (BWV 150) contiene esplicitamente e implicitamente moltissimi elementi tratti da opere precedenti, ma a sua volta è la base sulla quale Brahms scrisse la passacaglia della sua IV sinfonia. Il manoscritto di questa Cantata, infatti, era in possesso di Brahms stesso.

P.S. La splendida grafica del manifesto è di Lisa Calabrese