Il modello CORO: per un futuro in armonia

Capriccio stravagante di un musicista sognatore

Ho cantato in coro fin da ragazzino. Avevo una duttile vocina di tenore e, in più, riuscivo a cantare piuttosto bene anche in falsetto, nella tessitura del contralto. Con l’esperienza e l’esercizio riuscii poco a poco ad ampliare la tessitura e, ben presto, potevo cantare da basso e da soprano. Che divertimento cantare tutte le parti!

Mi divertivo così tanto che, oltre a cantare nel coro del Conservatorio, accumulavo impegni ed ero arrivato ad un punto, ai limiti del patologico, in cui avevo una prova tutte le sere della settimana, lusso che, se vivi in una grande città, ti puoi permettere, ma questo eccesso di impegni durò poco, perché la stanchezza mi fece più saggio.

Ho cantato di tutto, musica medievale e pezzi terminati di scrivere il giorno stesso della prova; per fare i vari concerti ho fatto tantissimi viaggi e ho conosciuto innumerevoli luoghi, esibendomi in teatri, chiese, chiostri e sale di ogni genere, cosa che, per un liceale, era un’ebbrezza immensa. Continua a leggere

Quali auguri per quali feste

Gli auguri hanno da lungo tempo perso il senso cerimoniale a cui erano collegati e le feste hanno perso il significato di accoglienza presso il proprio focolare (festa viene dal sanscrito vastya che significa, appunto, focolare). Ormai i primi si sono ridotti ad un duello verbale (non fosse mai che uno si permetta di dirmi “tanti auguri” senza che io contraccambi immediatamente gareggiando in iperboli, tanto le parole non costano nulla), le seconde si sono ridotte a mangiate pantagrueliche basate su menu imposti dalle convenzioni sociali. Continua a leggere

L’eterna lotta tra Demos e Ochlos

Busto di Pericle [Copy of Cresilas – Marie-Lan Nguyen (2009), Pubblico dominio, https://commons.wikimedia.org]/w/index.php?curid=1307561

In questi tempi dove la vita politica è scesa a livelli scandalosamente bassi, spesso assistiamo a sterili polemiche tutte imperniate su opposte ed incompatibili concezioni della parola “democrazia”.

Anzi, questa parola viene continuamente strattonata per farle assumere il significato più vantaggioso al politicante di turno, e il modo migliore per liquidare una proposta avversaria è sempre quello di tacciarla di essere antidemocratica, anche se ho sentito attribuire alla parola “democrazia” ogni possibile significato, talvolta ai limiti del delirio.

Fin dalla nascita – nell’antica Grecia – del concetto di democrazia, i filosofi e gli uomini di cultura si rendevano conto che occorre definire esattamente cosa si intende per popolo, altrimenti gli equivoci non avrebbero mai potuto essere sanati. Continua a leggere

Così parlò Baba Bau

È uscito il mio ultimo libro per le edizioni Lulu.

Così parlò Baba Bau – i 99 sutra della saggezza canina

Il titolo è “Così parlò Baba Bau: i 99 sutra della saggezza canina”

Mi sono immaginato che un saggio cane, avendo raggiunto l’illuminazione canina, istruisca un gruppo di discepoli nell’arte di raggiungere questa stessa illuminazione.

I sutra, quindi, sono scritti da un cane per dei cani.

C’è una prefazione, scritta in uno stile da filologo spocchioso, che racconta la storia di come tale testo sia giunto fino a noi, prefazione nella quale tutte le cose credibili sono inventate, mentre le cose incredibili sono vere; i sutra, invece, sono scritti in stile zen, tranquilli e sornioni.

La raccolta è divisa in quattro parti:

  1. I sutra della ciotola
  2. I sutra della gioia
  3. I sutra dell’amore
  4. I sutra della vita

Questi sono disposti secondo la serie di Fibonacci, e alla fine di tutto, c’è un sutra isolato soprannominato “coda”.

Chi desidera comprarlo non deve fare altro che un click sull’icona sottostante del negozio.

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