Questi dati sono logicamente preoccupanti e raccapriccianti, ma visto che io sono un guastafeste abilissimo, vorrei dire che i danni reali della corruzione sono di gran lunga peggiori di questo, pur terribile, calcolo.
Corruzione, nella maggior parte dei casi, vuole dire che un pubblico amministratore affida lavori, impieghi e consulenze oppure acquista dei beni e dei servizi per uso pubblico non in base alla qualità e alla utilità dei beni e delle opere commissionate, ma in base alla tangente ricevuta.
Pertanto, se anche si potessero recuperare i soldi delle mazzette, questo non porterebbe un grande giovamento, perché ci troveremmo di fronte a beni e servizi, se non inutili e, comunque, della più infima qualità.
Infatti spesso percorriamo strade – gruviera, pur se appena costruite o riasfaltate, vediamo pubblici edifici costruiti alla peggio non posso, senza alcuna qualità né logica, vediamo costruire opere inutili e spesso dannose per il paesaggio e l’ambiente,vediamo fare restauri incompetenti che rovinano l’opera da restaurare.
Relativamente ai danni morali, tutti parlano di danni all’immagine, ma anche questi, secondo me, non sono i più gravi.
Il vero danno morale della corruzione è il messaggio che trasmette: la qualità non conta niente, ogni merce o ogni lavoro, per quanto orripilante avrà sempre un ricco mercato se si ungono bene i meccanismi; la collettività è solo una discarica in cui sversare schifezze e incompetenze vendendole a peso d’oro.
Il fiume di denaro per le mazzette e per fare la cresta sulle pubbliche forniture è, quindi, solo un aspetto del problema.
Quello più drammatico è dovere convivere con strade impercorribili, edifici pubblici fatiscenti, servizi pubblici scadentissimi, acquedotti colabrodo, trasporti impraticabili, sistemi di sicurezza inesistenti, prodotti ottimi che non ricevono autorizzazione o omologazione e prodotti pessimi che la ricevono, regolamenti che costringono il cittadino ad acquistare determinati beni e servizi per essere in regola, e, soprattutto, imbattersi in pubblici dipendenti e funzionari la cui arroganza e incompetenza ostenta con chiarezza il vero motivo della loro assunzione.
Aspetti certamente difficili da quantificare in termini strettamente pecuniari, ma che non sono affatto secondari.