La grande narrazione

Consapevolezza

La consapevolezza e l’autoconsapevolezza sono e saranno sempre la porta aperta verso la soluzione della maggior parte dei problemi umani. Se riusciremo a smascherare le fantasiose narrazioni tranquillizzanti tante cose cominceranno a cambiare.

Occorre che i cittadini si informino con completezza in prima persona, occorre che diventino responsabili in proprio delle proprie opinioni, occorre che comincino a vedere la verità come una strada tortuosa, una difficile conquista, e non come un prodotto precotto da consumarsi sul divano grazie al televisore.

Finché si vogliono nascondere i problemi grazie allo slogan dei dormienti “pensiamo positivo”, non potremo nemmeno ipotizzare delle soluzioni.

Finché non ci rendiamo conto che abbiamo sempre creduto alla grande narrazione degli oscuri – ben strutturata, ben congegnata, apparentemente incontrovertibile – non potremo mai uscire dal nodo scorsoio che gli oscuri ci hanno annodato al collo.

Sul tema della consapevolezza, tuttavia, ci sono delle ottime notizie: sempre più persone si stanno risvegliando e stanno aprendo gli occhi. Senza questa fase indispensabile non sarà mai possibile alcun cambiamento.

Una visione spirituale

Il problema della povertà mondiale, della sottrazione di risorse ai cittadini e del dominio di pochissimi soggetti sono di portata mondiale e riguarda gli esseri umani nella loro più profonda essenza spirituale: l’essere anime.

Le anime non sono ricche o povere, grandi o piccole, efficienti o incapaci, amiche o nemiche. Tutti i problemi che vediamo nella politica e nell’economia sono generati da una una visione della vita basata sull’ego, su muri e barriere, potere personale, possesso di beni, avidità, fama e carriera, sulla lotta di tutti contro tutti.

La visione degli esseri umani come anime non porta alla soluzione ma è la soluzione. Definitiva.

La Costituzione

In attesa di poter vederci l’un l’altro come anime, possiamo percorrere anche tappe intermedie, che comunque ci porteranno, con itinerari differenti, inevitabilmente allo stesso obiettivo.

Una di queste è la Costituzione, almeno così come è uscita dalle mani dei padri costituenti il 22 dicembre 1947 ed entrata in vigore nel 1948.

La Costituzione italiana è una delle più moderne costituzioni del mondo, una delle migliori e una delle pochissime – se non l’unica – che stia attenta anche ai valori spirituali e non solo materiali.

È uno dei testi meno conosciuti e meno letti con attenzione, a scuola non se ne parla e i politici la usano solo qualora una singola affermazione, estrapolata dal contesto, possa contrastare un loro avversario. Un simile triste destino viene condiviso, sia pure in altro contesto, con i Vangeli.

Se leggiamo attentamente la Costituzione, ci rendiamo conto che essa sancisce un prezioso gioco di equilibri – ogni potere è bilanciato da un contropotere, ogni diritto è bilanciato da un dovere, ogni peso è bilanciato con un contrappeso – ci rendiamo conto che sarebbe la ricetta ideale per uno stato armonioso.

Purtroppo molti politici sciagurati l’hanno rovinata con delle modifiche indegne, la peggiore di tutti è quella di Monti sul pareggio di bilancio, che ha trasformato lo stato in azienda.

E quando un politico propone di cambiare la Costituzione o di cedere ulteriori quote di sovranità all’Unione Europea – depravazioni assai diffuse – abbiamo già capito da che parte sta.

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