La grande narrazione

Come le forze oscure sono (finora) riuscite a conquistare il mondo tramite la finanza e cosa possiamo fare per far trionfare il bene comune.

Avvertenze: questo articolo è abbastanza lungo rispetto ai normali articoli di un blog, ma non può essere accorciato oltre una certa misura per la complessità dei temi trattati. È ovvio che ogni affermazione dovrebbe essere esemplificata e spiegata, ma così verrebbe fuori un volume, cosa che non è nelle mie intenzioni, che sono infinitamente più modeste.

So anche che, dopo la lettura di questo articolo, molti mi toglieranno il saluto.

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L’eterna lotta tra Demos e Ochlos

Busto di Pericle [Copy of Cresilas – Marie-Lan Nguyen (2009), Pubblico dominio, https://commons.wikimedia.org]/w/index.php?curid=1307561

In questi tempi dove la vita politica è scesa a livelli scandalosamente bassi, spesso assistiamo a sterili polemiche tutte imperniate su opposte ed incompatibili concezioni della parola “democrazia”.

Anzi, questa parola viene continuamente strattonata per farle assumere il significato più vantaggioso al politicante di turno, e il modo migliore per liquidare una proposta avversaria è sempre quello di tacciarla di essere antidemocratica, anche se ho sentito attribuire alla parola “democrazia” ogni possibile significato, talvolta ai limiti del delirio.

Fin dalla nascita – nell’antica Grecia – del concetto di democrazia, i filosofi e gli uomini di cultura si rendevano conto che occorre definire esattamente cosa si intende per popolo, altrimenti gli equivoci non avrebbero mai potuto essere sanati. Continua a leggere

Rivoluzione sulle nomine?

Titolo altisonante sui giornali “Rivoluzione nomine, volti nuovi e tre donne presidente” (dice il Corrierone, ma gli altri giornali non si discostano). Questo perché sono stati nominati i nuovi managers delle aziende di Stato. Seguono mille pareri diversi, giudizi, valutazioni, acute riflessioni, vaticinii, profezie, moccoli, battute. Mi sprofondo a leggere e cerco dove stia la rivoluzione. Continua a leggere

Già fatto?

Che meraviglia! Per festeggiare l’arrivo della primavera, il popolare governo-talk-show, decide di cambiare il cuore della costituzione in pochissime ore, usando come principio ispiratore lo slogan “già fatto?” reduce dal grande successo nelle pubblicità degli aghi indolori.
In tempi record, assolutamente imbattibili, appronta un meraviglioso capolavoro di paradossi incrociati che darà ai comici un enorme superlavoro e una carriera lunga e garantita.
Avremo finalmente il conflitto di interessi come diritto, ma che dico, addirittura prassi costituzionale.
E’ stupenda questa rivoluzione copernicana: il futuro senato, costituito da eletti degli enti di governo locale, potrà legiferare sugli enti locali stessi, per cui potere legislativo, ed esecutivo saranno incarnati dalle stesse persone che saranno contemporaneamente anche controllati e controllori, legiferati e legiferatori, comandanti e comandati (o mamma! … come mi piacciono gli scioglilingua).
Nemmeno i miei amici complottisti incalliti sarebbero arrivati a concepire questo capolavoro. Abbiamo dei geni al governo: giù il cappello signori, ammirate, riflettete, provate ammirazione e rispetto, e, soprattutto, tacete attoniti, perché è la cosa che fa loro più piacere.
Pensare che solo un paio di anni fa c’era un gruppo di nostalgici della Fata Turchina che dicevano che “la costituzione non si tocca”. Per miracolo di S.Matteo si sono trasformati tutti in statue di sale.